Riabilitazione Urologica
La Riabilitazione estensiva Urologica è dedicata a uomini e donne con disfunzioni uro-ginecologiche ed è finalizzata al recupero funzionale del pavimento pelvico. È indicata nelle seguenti patologie:
- incontinenza urinaria da sforzo
- incontinenza urinaria da urgenza, con l’obiettivo di utilizzare la contrazione perineale per inibire lo stimolo impellente
- incontinenza fecale e ipotonia anale
- incontinenza urinaria maschile dopo interventi chirurgici
- ritenzione urinaria con l’obiettivo di ottenere svuotamenti vescicale
- post-partum con l’obiettivo di ripristinare una meccanica perineale funzionale e preventiva
In generale, gli obiettivi della Riabilitazione del Pavimento Pelvico sono:
- ripristinare l’attività degli sfinteri uretrale e anale, due muscoli che consentono la continenza quando sono contratti e lo svuotamento quando sono rilassati;
- normalizzare il tono muscolare del perineo;
- ripristinare la coordinazione e la sinergia dei muscoli addominali e perineali;
- verificare ed eventualmente correggere la dinamica respiratoria;
- consigliare un’adeguata strategia comportamentale minzionale;
- consigliare una corretta assunzione di liquidi e alimenti per facilitare il regolare svuotamento di vescica e intestino;
- consigliare e addestrare all’utilizzo di ausili terapeutici.
Supporto psicologico
Il supporto psicologico si rivolge a coloro che vivono situazioni di disagio di tipo primario o reattive ad una patologia (ad es. neurologica, cardiologica o motoria), propria o di un proprio congiunto, e che influiscono sul benessere psicofisico della persona.
L’intervento psicologico mira anche alla prevenzione del disagio psichico, proponendo la messa in atto di azioni e percorsi volti a evitare l’esordio di una problematica psichica, ma anche l’esacerbazione di un sintomo già presente.
Parallelamente al percorso con il paziente, viene presa in carico anche la famiglia, per la quale sono disponibili incontri informativi settimanali, sedute di rilassamento corporeo per affrontare i momenti di stress inevitabili lungo il percorso di malattia del proprio caro e colloqui di sostegno individuali. Lo psicologo fornisce supporto ed educazione per aiutare la persona disabile e la sua famiglia ad adattarsi ai cambiamenti di vita. All’interno della pratica riabilitativa, il suo ruolo è fondamentale per tutte le fasi del progetto, dall’accoglienza del paziente e della sua famiglia alla progettazione dell’intervento riabilitativo, dalla messa in atto di pratiche e interventi psicoterapeutici al monitoraggio per i miglioramenti o eventuali ricadute.
Esercizi di Kegel
Gli esercizi di Kegel sono contrazioni volontarie dei muscoli del pavimento pelvico. Completamente “discreti”, possono essere eseguiti ovunque, ed in ogni momento del giorno: si tratta infatti di contrazioni invisibili. E’ importante però eseguire bene le contrazioni Kegel, con le relative pause di rilassamento tra una contrazione e l’altra. Gli esercizi per il pavimento pelvico hanno numerose indicazioni. Ecco le principali.
- Incontinenza urinaria
- Prolasso dell’utero
- Anorgasmia
- Frigidità
- Gravidanza e parto
- Eiaculazione precoce
- Problemi di erezione
- Iperplasia prostatica benigna (per il trattamento del dolore e del gonfiore prostatico)
- Problemi sessuali
- Addome prominente
Bladder Training
Il training vescicale, chiamato anche esercitazione della vescica o bladder training, permette a chi soffre di incontinenza di aumentare la quantità di urina che può trattenere e di controllare lo stimolo urgente di urinare, permettendo così di arrivare in tempo in bagno.
È particolarmente utile per attenuare i sintomi dell’incontinenza da urgenza, ma può dare buoni risultati anche in caso di incontinenza da sforzo.
Il bladder training, prevede una serie di tecniche ed esercizi per imparare a ritardare il momento di svuotamento vescicale anche in presenza di uno stimolo urgente.
La prima tecnica consiste nell’aumentare il periodo di tempo in cui trattenere la pipì: in base alle caratteristiche di ogni singola persona si inizia da un ritardo nella minzione di mezz’ora da quando si sente lo stimolo ad urinare, per poi aumentare sempre di più l’intervallo stesso ed arrivare gradualmente a trattenere l’urina per tre o quattro ore.
La seconda tecnica è quella della doppia minzione, un esercizio adatto in particolar modo per chi non riesce a svuotare completamente la vescica. Dopo aver urinato si cerca subito di svuotare nuovamente la vescica, senza intervalli di tempo.
Il bladder training può essere abbinato poi ad esercizi che hanno l’obiettivo di tonificare e allenare i muscoli del pavimento pelvico, in modo che sia più facile riuscire a trattenere l’urina.
Rientrano tra questi gli esercizi di Kegel, che hanno proprio questo scopo e possono essere praticati da tutti in qualsiasi momento della giornata.
Il Biofeedback Perineale
Il biofeedback è una ginnastica attiva che aiuta a riconoscere ed a contrarre correttamente la muscolatura del pavimento pelvico, abitualmente usata. Il biofeedback prevede gli stessi esercizi di contrazione perineale, ma si avvale dell’ausilio di un computer, che trasforma l’attività muscolare, rilevata con una sonda vaginale o anale, in segnali visivi e sonori.
La biofeedback-terapia rappresenta una modalità per influenzare eventi fisiologici inconsci o sfuggiti ai meccanismi di controllo in seguito ad eventi patologici: l’acquisizione del controllo volontario di dette risposte fisiologiche avviene utilizzando l’informazione di ritorno (resa cosciente ed istantanea) della funzione monitorata attraverso apposite apparecchiature. Questa strumentazione trasforma gli eventi biologici in segnali uditivi, visivi e tattili.
Nel caso specifico della rieducazione perineale il biofeedback permette la presa di coscienza del complesso vescico-uretro-perineale tramite una retroinformazione istantanea degli eventi detrusoriali e dell’attività muscolo-perineale, permettendo nel contempo una verifica del trattamento in atto. Esso è indicato in varie condizioni cliniche, associate all’incontinenza urinaria femminile, e precisamente in caso di:
- deficitaria presa di coscienza della muscolatura perineale;
- presenza di contrazioni sinergiche agoniste e/o antagoniste;
- inversione del comando perineale;